Blefarite da stress
Che cos'è, come si manifesta e come si cura

La blefarite è un'infiammazione del bordo palpebrale che coinvolge le ghiandole sebacee delle palpebre, causando sintomi fastidiosi e persistenti. Si tratta di una condizione non grave, ma che può compromettere notevolmente la qualità della vita a causa dei sintomi sgradevoli che la accompagnano.


Che cos'è la blefarite?
La blefarite si presenta come un'infiammazione cronica del bordo delle palpebre, spesso correlata a una disfunzione delle ghiandole di Meibonio, piccole ghiandole sebacee responsabili della produzione di una componente lipidica essenziale per il film lacrimale. Quando queste ghiandole si ostruiscono, il secreto lipidico ristagna, dando origine a piccoli foruncoli o pustole. Nei casi più gravi, possono formarsi noduli dolorosi come l’orzaiolo e, successivamente, il calazio se l’infiammazione persiste senza essere trattata.


I sintomi della blefarite
I principali sintomi della blefarite includono:
• sensazione di corpo estraneo nell'occhio
• occhio secco
• prurito e irritazione
• secrezioni dense che possono accumularsi
• arrossamento e gonfiore delle palpebre


Le cause della blefarite
La blefarite è spesso considerata una condizione multifattoriale e psicosomatica. Stress, cambiamenti nello stile di vita e predisposizione a condizioni come dermatite seborroica e rosacea possono essere fattori scatenanti o aggravanti. Inoltre, alcuni pazienti con alterazioni del microbioma intestinale sembrano essere più suscettibili a questa patologia. Infine, gli alimenti ricchi di zuccheri e i latticini possono contribuire ad aumentare l'infiammazione e quindi i sintomi della blefarite.


Strategie di gestione e trattamento della blefarite
Essendo la blefarite una condizione cronica, è fondamentale che chi ne soffre capisca che non si risolve completamente. Essere informati, però, su tutto quello che può provocare una possibile ricomparsa dei sintomi e sull'importanza di una costante igiene delle palpebre può ridurre il rischio di recidive.

Dobbiamo quindi aggiungere che, purtroppo, la blefarite non ha una cura definitiva; il suo trattamento è mirato, allora, alla gestione dei sintomi e alla prevenzione delle ricadute. Ecco alcune pratiche consigliate:

• impacchi caldi: applicare impacchi caldi sulle palpebre aiuta a dilatare le ghiandole e a liberare i secreti accumulati, riducendo il rischio di formazione di orzaioli e calazi – si consiglia di effettuare questa pratica quotidianamente, specialmente nei periodi di acutizzazione

• pulizia delle palpebre: una corretta igiene è essenziale. Si consiglia di utilizzare detergenti specifici, come schiume o salviette a base di Tea Tree Oil, ozono o argento, per disinfettare l'area. Questa routine dovrebbe essere seguita due volte al giorno, riducendo poi la frequenza man mano che i sintomi migliorano

• integrazione di fermenti lattici: integrare fermenti lattici nella dieta può favorire un equilibrio del microbioma intestinale, che sembra avere un effetto positivo sulle infiammazioni di tipo psicosomatico come la blefarite

• dieta consapevole: sebbene non ci sia una diretta correlazione tra dieta e blefarite, ridurre il consumo di zuccheri e latticini può aiutare a migliorare i sintomi in pazienti con infiammazioni ricorrenti

• terapia farmacologica: nei casi di blefarite severa o durante le fasi di riacutizzazione, il medico può prescrivere una terapia antibiotica, generalmente a base di tetracicline, per controllare l'infezione. Gli antibiotici possono essere somministrati localmente sotto forma di pomate o colliri, o per via orale se i sintomi sono associati a rosacea o calazi. Inoltre, un trattamento antinfiammatorio può essere consigliato per gestire il dolore e il gonfiore, con terapie che spesso si protraggono per almeno un mese per garantire risultati duraturi

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