Lipofilling del Seno
Alternativa o supporto alla mastoplastica?

Il lipofilling del seno è il procedimento chirurgico che consiste nel trapiantare nel seno, al fine di migliorarne l’aspetto, tessuto adiposo autologo, cioè prelevato dal corpo del paziente stesso, dalle zone nelle quali risulti in eccesso.

Il lipofilling è un metodo naturale, sicuro e che non comporta rischi di allergie o rigetti e dona un risultato estremamente naturale.

Possiamo considerare il lipofilling al seno un’alternativa alla mastoplastica o piuttosto un supporto?

seno lipofilling

Effettivamente i casi in cui il lipofilling è indicato sono molti: piccole mastoplastiche additive – oggi poco consigliate, in quanto il materiale impiantato può creare immagini ambigue e simulare o nascondere una lesione cancerosa durante un esame mammografico;

correzione di asimmetrie mammarie o deformità tipiche del seno tuberoso;

correzione delle deformità del contorno della mammella in seguito ad un intervento di ricostruzione;

risoluzione di alcune complicanze dell'intervento di mastoplastica additiva, come, ad esempio, la necessità di aumentare lo spessore della cute della regione mammaria per ovviare ad eventuali inestetismi creati dall'inserimento degli impianti mammari;

trattamento dei danni tessutali provocati da radioterapia – grazie alla presenza di cellule staminali nel tessuto adiposo che permettono la rivascolarizzazione e conseguente guarigione dei tessuti danneggiati.

seno perfetto con la chirurgia

A questo punto possiamo dire che più che essere un’alternativa, il lipofilling è un valido supporto alla mastoplastica, oltre che essere definitivamente risolutivo per altro genere di problematiche.

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I motivi per cui questa tecnica è più indicata per piccoli interventi sono legati ai naturali funzionamenti dell’organismo umano: gli innesti di materiale adiposo prelevato da altre parti del corpo, per sopravvivere, hanno bisogno di tessuti ben vascolarizzati per poter stabilire nuove connessioni vascolari. Tale condizione è garantita quando si ha a che fare con piccole quantità di grasso e non lo è affatto per le grandi quantità, con il rischio che parte delle cellule adipose non entrino affatto in contatto con i tessuti vascolarizzati, andando incontro, nel migliore dei casi, a riassorbimento o, nei casi più gravi, persino a necrosi, ovvero alla morte delle cellule, con conseguenti possibili infezioni dei tessuti.

Come si svolge l’intervento?


Per ottenere il materiale adiposo da impiantare si comincia con il prelievo di grasso dalle aree del corpo in cui è disponibile in abbondanza, per cui sarà facile abbinare al lipofilling al seno un intervento di liposuzione proprio laddove necessario.

Il grasso aspirato mediante l’uso di micro-cannule, collegate a piccole siringhe, munite di un serbatoio, viene poi sottoposto a centrifugazione, in modo da essere purificato dai liquidi in eccesso – perderà, infatti, circa la metà del volume.

Il grasso, una volta pronto per l’iniezione, viene immesso nell’area del seno tramite cannule sottilissime, pertanto nessuna cicatrice sarà visibile nella zona trattata. Solo nelle sedi di prelievo sarà presente una piccola cicatrice di circa 3 mm delle dimensioni delle cannule utilizzate.


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