Sollevare guance candenti
Con l’acido ialuronico

Di Antonio Capraro Medico Chirurgo specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva.

L’impiego dell’acido ialuronico in ambito estetico è, ormai, largamente diffuso. Viene utilizzato per dare una soluzione non chirurgica a innumerevoli problematiche e lo fa con indubbio successo.
Una di queste riguarda le guance: con l’acido ialuronico si possono sollevare le guance cadenti.

Guance cadenti e invecchiamento


Il cedimento delle guance è causato dall’invecchiamento, che è un processo graduale che si manifesta in maniera differente da persona a persona, ma che, inevitabilmente, riguarda tutti noi.
Oggi faremo un’ampia panoramica di quelli che sono i processi di invecchiamento, cutaneo e strutturale, che interessano il nostro volto anno dopo anno.

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L’invecchiamento cutaneo
La pelle, come qualsiasi altra parte del nostro organismo, invecchia.
Possiamo fare una distinzione fra due differenti meccanismi che portano la pelle ad invecchiare, intrinseci e estrinseci.

Si parla di invecchiamento cutaneo intrinseco quando: ci si riferisce a quello dovuto unicamente all’azione del tempo che passa e le cui caratteristiche, ovvero l’essere più o meno precoce, più o meno evidente, ecc., sono strettamente collegate al bagaglio genetico di ognuno.
Si parla di invecchiamento cutaneo estrinseco quando: subentra l’azione di fattori esterni che possono accelerare e incrementare il normale processo fisiologico di invecchiamento, come l’inquinamento, l’esposizione al sole senza le adeguate precauzioni, lo stress, le cattive abitudini alimentari e uno stile di vita non sano.

Come invecchia la pelle?


Gradualmente, a partire dai 25/30 anni, la pelle rallenta la sua capacità di rinnovarsi; contemporaneamente, i fibroblasti producono, con lo scorrere del tempo, una sempre minore quantità di quelle sostanze che costituiscono la struttura portante della pelle.
Questo vuol dire che la pelle è meno attiva ed è presente in essa una minore quantità di acido ialuronico, collagene ed elastina.

Visivamente, cosa comporta tutto ciò?

Quello che vediamo nello specchio dopo i 35/40 anni è un volto dalla pelle più secca e sottile, che tende a segnarsi e tende a rilassarsi, ovvero cominciamo a vedere le prime rughe e i primi cedimenti cutanei.
Ma non solo: con il trascorrere del tempo si modifica anche l’attività dei melanociti. La pelle, infatti, diventa più sensibile agli effetti delle radiazioni solari ed è per questo che in età avanzata è possibile che, in risposta alla stimolazione dei raggi UV, si verifichi la formazione di macchie di iperpigmentazione.

L’invecchiamento strutturale
L’invecchiamento strutturale del volto è un processo complesso che coinvolge molte strutture correlate fra loro: le ossa, le cartilagini, il tessuto adiposo e i muscoli.

•Le ossa
Con l’invecchiamento la struttura ossea del viso si modifica, attraverso un processo molto lento che produce cambiamenti graduali nell’estetica del volto: alcune strutture ossee tendono ad allungarsi, altre ad allargarsi, alcune a protrudere, altre a diminuire di volume.
In linea generale: il volume dell’osso zigomatico e dell’osso della mandibola diminuisce, mentre il volume dell’osso frontale tende ad aumentare. Per questo la cavità orbitaria diventa più grande e infossata, mentre la distanza tra la base del naso e il mento diminuisce.

•Il tessuto adiposo
I compartimenti adiposi del volto mantengono il volume delle strutture anatomiche del viso così come la tensione delle strutture molli e contribuiscono a mantenere l’aspetto tonico e disteso della cute.
Con il tempo, questo tessuto tende a diminuire di volume, pertanto viene a mancare la sua funzione, e si vengono a delineare dei segni di ptosi, ovvero i cedimenti, compreso quello delle guance.

•I muscoli
I muscoli del volto, detti anche muscoli mimici, ci permettono di esprimere visivamente le nostre emozioni attraverso le espressioni facciali.
Si tratta di muscoli piatti ricoperti direttamente dalla pelle a cui sono fortemente adesi.
Con il passare del tempo, questi muscoli tendono ad accorciarsi, quindi la pelle sulla loro superficie formerà delle pieghe, le rughe; in più, questo accorciamento ha effetti anche sulle ossa e sulle cartilagini a cui i muscoli sono ancorati, contribuendo a determinare i cambiamenti nella struttura facciale.

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Guance cadenti e acido ialuronico?


L’acido ialuronico ci permette di intervenire con successo su quegli effetti dell’invecchiamento che determinano il cedimento delle guance.
Per ottenere un “effetto lifting”, un sollevamento delle guance cadenti, si praticano delle iniezioni sottocutanee di acido ialuronico nell’area del terzo medio del volto, con lo scopo di ottenere un effetto riempitivo, per riportare volume laddove si sia verificato uno “svuotamento” a causa delle modificazioni dei tessuti che compongono la struttura del volto.

Talvolta, alle guance cadenti si associano anche altre problematiche riguardanti il terzo inferiore del volto, ovvero una minore definizione del mento e della mandibola e la presenza di doppio mento. Infatti, questa area del volto risulta definita quando l’ossatura è ben visibile e questo accade quando la pelle e il grasso sovrastanti sono strutturalmente sani. Risollevando adeguatamente le guance attraverso l’iniezione di un filler di acido ialuronico si possono correggere anche tutti questi inestetismi correlati.

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